Un gruppo di ricercatori della McMaster University in Ontario ha fatto una scoperta che potrebbe cambiare il futuro della terapia per la celiachia.
Utilizzando un modello avanzato dell’epitelio intestinale ricostruito in laboratorio, il team ha individuato il punto esatto in cui si innesca la risposta immunitaria al glutine, fornendo una nuova comprensione del meccanismo che scatena questa condizione.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Gastroenterology, rivela che il rivestimento interno dell’intestino non è solo un semplice passivo nella risposta al glutine, ma svolge un ruolo attivo e cruciale nell’innescare la reazione infiammatoria. Questa scoperta sfida le precedenti convinzioni che limitavano il ruolo della risposta infiammatoria alla sola parete intestinale e alle cellule del sistema immunitario.
In Italia, la celiachia colpisce circa l’1% della popolazione, con una stima di 600.000 celiaci, di cui oltre 251.000 sono stati diagnosticati, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Questa scoperta potrebbe portare a nuove terapie che mirano specificamente ai meccanismi alla base della reazione al glutine, offrendo speranza a milioni di persone in tutto il mondo.
Per condurre questa ricerca, gli scienziati hanno utilizzato cellule provenienti da pazienti celiaci e da topi geneticamente modificati, costruendo modelli tridimensionali dell’epitelio intestinale, noti come organoidi. Questi organoidi hanno permesso di osservare in dettaglio gli effetti delle molecole specifiche in un ambiente controllato, un’impresa difficile da realizzare nell’ambiente complesso e dinamico dell’intestino vivente.
Questa scoperta rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione della celiachia e potrebbe segnare l’inizio di una nuova era nel trattamento di questa malattia autoimmune.